L'etichetta è la carta d'identità dell'alimento. In quel piccolo spazio presente sull’involucro vi sono riportate le informazioni sul contenuto nutrizionale del prodotto e le indicazioni per comprendere come i diversi alimenti concorrono ad una dieta corretta ed equilibrata.
L’etichetta è stata resa obbligatoria dall’UE nel 2011 su tutti i cibi confezionati e su di essa è specificato il contenuto di grassi (saturi e non), carboidrati, zuccheri, proteine, sale, valore energetico. Per le vitamine e i sali minerali viene indicata la percentuale contenuta nel prodotto rispetto alla razione giornaliera raccomandata.
Infine, ci sono i claim nutrizionali: “senza zuccheri aggiunti”, “ricco in omega-3”, “ad elevato contenuto di fibra”. E poi quelli salutistici: “calcio e vitamina D per aiutarti a rinforzare le ossa”, “riduce il colesterolo” … Sono claim disciplinati dall’Ue per garantire la veridicità del messaggio.
Le informazioni contenute nelle etichette, se siamo in grado di leggerle e interpretarle correttamente, ci aiutano a impostare una sana alimentazione.
Il Ministero della Salute ha stilato un decalogo per orientarsi al meglio fra gli scaffali del supermercato ed evitare così delle sorprese.
Un’esauriente spiegazione la troviamo nella sezione DataRoom del Corriere, illustrata da Milena Gabanelli.
Sul sito Io Leggo l’Etichetta possiamo invece trovare le informazioni utili per recuperare il potere d’acquisto sulla spesa. “Guardare prima l’etichetta e poi il marchio” sembra essere la mission di questo sito, un progetto nato dal bolognese Raffaele Brogna ma ormai condiviso da 120 mila persone sull’omonimo gruppo Facebook.
Anche sul sito del Movimento dei Consumatori è possibile consultare una chiara ed esauriente guida per imparare a leggere le etichette.
Leggere e interpretare bene le etichette dei prodotti alimentari che acquistiamo non è una perdita di tempo ma un gesto importante: evitiamo di comprare un prodotto bello da vedere ma ricco di conservanti e coloranti, evitiamo lo spreco, compiamo una scelta più consapevole e salutare.
Poi c'è un'altro particolare da osservare: la capsula, nel caso di alimenti confezionati nei barattoli di vetro o di latta. L'attenzione deve essere doppia perché succedono episodi come quello illustrato sotto:

Il consumatore è costretto a far rimbalzare gli occhi dall'etichetta alla capsula ma la data di consumazione è introvabile.
Sono gravi mancanze che comportano il ritiro del prodotto, errori che si possono evitare con l'adozione di 4Pack: tutto il lavoro è condiviso tramite un flusso di lavorazione creato appositamente per il packaging, con flussi, task di validazione e notifiche pensate per ottimizzare il time to market del packaging del prodotto.
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