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Scegliamo il vino o il packaging?

La bottiglia dell’alcolico deve rispecchiare il brand e distinguersi

Vino o packaging

Al giorno d’oggi, sta assumendo sempre più importanza l’impatto visivo. Abbiamo una vita frenetica e le possibilità di scelta sono infinite, quindi ci lasciamo attrarre da ciò che emerge, dai prodotti che si distinguono dagli altri.
Questo succede anche quando si compra una bottiglia di vino: la qualità rimane imprescindibile, ma se non abbiamo un vino preferito, non siamo molto esperti e siamo di fretta, prendiamo il vino con il packaging che ci colpisce di più.

Parlare di packaging, significa parlare di etichetta, bottiglia e confezione.

L’etichetta ha una triplice funzione.
Una funzione è quella legislativa: deve contenere tutte le indicazioni obbligatorie previste dal Paese in cui viene venduta. Il rispetto degli obblighi normativi è fondamentale per la commercializzazione, ma anche per non imbattersi in ritiro del prodotto che potrebbe avere un impatto negativo sulla reputazione del brand.
Un’altra è quella comunicativa: deve attirare l’attenzione, stupire, attrarre con i suoi colori e la sua texture. Deve distinguersi da quella degli altri vini e colpire l’occhio dei meno esperti che notano primariamente il design.
Infine, troviamo la funzione informativa: deve contenere quei dettagli che possano aiutare il consumatore a confermare la propria scelta. Solitamente si trovano sulla retro etichetta, a causa delle stringenti normative sull’etichetta frontale. Si tratta di temperatura di servizio, informazioni aggiuntive sull’azienda e tutto ciò che piò coinvolgere il consumatore e va oltre l’impatto visivo.

La bottiglia ha forme e colori più standard. Il vetro è il materiale utilizzato dalla quasi totalità dei produttori di vino, in quanto questo materiale mantiene inalterato il prodotto. Di recente, però, si stanno diffondendo numerosi formati, per soddisfare le diverse esigenze e occasioni d’uso.

La confezione è funzionale al trasporto ma viene spesso utilizzata anche per regali e per esporre i vini. I brand la sfruttano spesso per trasmettere i propri valori e la propria identità: il legno per chi è legato alla tradizione, materiali riciclati per chi si impegna nella sostenibilità, colori sgargianti per produttori giovani che vogliono esprimere una personalità fresca e diversa.

Ma come si può gestire la complessità di questo mercato?
I brand del vino devono emergere tra gli altri, rimanendo fedeli ai propri valori e alla propria identità. Devono studiare la comunicazione e realizzare un packaging originale. Per fare ciò occorrono risorse e tempo.

In questo percorso è utile avviare una digitalizzazione dell'artwork dell'etichetta e della confezione: organizzare gli elementi di testi e visivi, gestire i progetti grafici mediante la collaborazione e puntando all’efficienza, velocizzare i flussi di approvazione revisione per rispondere prontamente alle esigenze del mercato.
Questa ottimizzazione, affiancata a una gestione centralizzata dei dati, consente di dedicare più tempo alla condivisione di idee e all’alimentazione della creatività, fondamentale per attirare l’attenzione.

4Pack, è il software che offre un valido sostegno nelle attività di gestione degli artwork e una capillare gestione delle specifiche.

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